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Il presidente Sandra Naggar racconta Sistema Città

Roma presenta una dimensione ed una frammentazione poco organizzata tale da favorire la
dispersione delle risorse di ogni tipo e genere: dal tempo alla conoscenza del territorio; dal
coordinamento governativo a quello della società civile e produttiva; dall’utilizzo delle risorse
pubbliche e private alla capacità di intercettare stakeholders disponibili nel sostenere progetti
innovativi, così come la capacità di dare certezze nella messa a terra dei progetti, spesso ostacolati
da una burocrazia farraginosa ed onerosa.
In questi ultimi anni, le associazioni e i comitati hanno fatto da rete di contenimento nel progressivo
degrado della qualità di vita, che ha visto aumentare sempre più le disuguaglianze e la perdita di
fiducia nella politica e nel futuro. L’esigenza di porre al centro dell’Agenda della città le questioni
ambientali e la sostenibilità, oltre alla crescente applicazione del principio di sussidiarietà, hanno
spinto sempre più i cittadini a sentirsi protagonisti responsabili del benessere e della qualità della
vita dei quartieri di Roma. Gli ambiti in cui viviamo hanno bisogno di servizi, di relazioni più forti,
di più cooperazione e meno isolamento e solitudine. Guardando in maniera sistemica alla città
vogliamo cercare soluzioni integrate legate a una visione d’insieme dei problemi.
La sfida della Complessità, lanciata da tempo alle nostre società, è raccolta da Sistema Città, dando
vita ad un pluralismo di forze, competenze e obiettivi che seguono percorsi non più lineari e mono-
disciplinari bensì inter-relazionali, trans-disciplinari e multi-disciplinari.
È in questo contesto e da questa consapevolezza, grazie all’esperienza maturata nell’attivismo
volontario per i Beni Comuni, che abbiamo unito le forze di un gruppo di professionisti in settori
diversi, per dare vita a una cooperativa di comunità avente come scopo principale quello di
rispondere al fabbisogno del territorio e della comunità, per accrescere il benessere dei cittadini,
attraverso progettualità mirate a:

  • coniugare l’economia della solidarietà con l’attivazione di progetti innovativi;
  • potenziare l’offerta di “prodotti” culturali, sportivi, ricreativi o ambientali, favorendo nei
    diversi progetti l’inserimento delle fasce deboli, sia come operatori che come utenti;
  • recuperare e valorizzare beni comuni, ambientali e culturali;
  • generare progetti in grado di offrire risposte e soluzioni a specifici bisogni di cittadini,
    associazioni, imprese o istituzioni anche raccogliendo proposte attraverso la costruzione di
    partenariati o attraverso collaborazioni sinergiche;
  • favorire l’innovazione tanto quanto la tutela e valorizzazione delle tradizioni;
  • contribuire a una trasformazione ambientale della città attraverso la produzione di idee e di
    riflessioni strettamente legate ad esperienze progettuali dal basso.

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